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Post al (ta)volo
maggio 4th, 2010 Posted 19:49
Al bar della stazione ordino il mio solito: un toast. Ormai la signora me lo prepara e io mi sento in dovere di andare a mangiarlo quel maledetto toast. Altrimenti la signora potrebbe dispiacersene e io di conseguenza. Dunque a pranzo il solito toast. Oggi c’era una rivista sul bancone che proponeva un corso di felicità e, se non un corso, una serie di consigli per diventare felici. Ho pensato fosse ridicola quella rubrica, perché è ridicolo che qualcuno pensi di poter consigliare qualcun altro sull’essere felici. Non ho letto. Magari dentro ci avrei trovato quelle storie del tipo : “accontentati delle piccole cose” oppure “sorridi se vedi crescere un fiore”. Ma dai ?! Non ho letto. Ma ho sonno. E dormo in piedi nel vero senso della frase. E’ uno di quei giorni in cui piove, il cielo è coperto da un’ombra grigiastra e io, la scorsa notte, ho riposato poco. Ricordo la volta in cui accadde, che mi addormentai in piedi. Lo ricordo perfettamente perché pensai a quant’era veritiero il detto. Ero in Egitto e stavo scalando a piedi il Monte Sinai. Quanti anni sono passati ?Molti. Dissi ad un compagno di viaggio: “sto dormendo in piedi e ho paura di cadere.” Non so se alla fine caddi, forse sì, forse non lì, quel giorno, ma sono certa della correttezza di quel sentore, di quella paura. Caddi, come corpo morto cade. Poi mi rialzai e ripresi la scalata. In cima al monte io voglio arrivarci sempre. Consigli per non cadere:
Guarda la tua gamba. Se è corta come la mia, rinuncia a fare quel passo oppure fatti portare in spalla da chi si offre.
Guarda se ci sono precipizi evidenti. Se li scorgi, accertati di avere indosso un paracadute di emergenza. Se poi non si apre, vorrà dire che era destino che ti fracassassi.
Ascolta l’esperto, la tua guida, quella che ti hanno assegnato o che tu hai reclutato cammin facendo. Anche se ti sembra svalvolata, è comunque fonte di esperienza.
Prega. Non sempre, ma intensamente. Magari non verrai ascoltato, ma in cielo rimane traccia sicura dei pensieri del cuore.
Non sprecare le energie in azioni d’arroganza. Mostrare le proprie doti di scalatore serve all’orgoglio individuale, ma mai a garantirsi la salvezza.
Gioca con i più piccoli, mettendoti al loro livello. Questo è essere lungimiranti.
Mangia poco. Magari un toast.
Tags: consigli, felicità, motore di stirling, scalata, tavolo, toast, volo
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