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Silvia Castellani

Tra l'essere e il fare, c'è di mezzo il pensare

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Pensieri sull’acqua

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agosto 26th, 2008 Posted 15:21

Non ricordavo di aver scritto delle cose in Puglia. Credo che l’emozione per la notte della Taranta mi abbia fatto dimenticare delle cose. Ora queste cose sono tornate a galla. Sistemando la valigia, ho trovato parole.
Scritti sul Gargano.

San Giovanni Rotondo e una consapevolezza : il male esiste solo per chi ne ha paura. Non sono sicura che questo valga per tutti. Per me vale. E’ ormai un sapere acquisito.

Del Gargano mi porterò via nella scatola dei ricordi : il troppo cibo tipico, l’ospitalità degli amici di Cagnano, il Castello di Peschici che non sono riuscita a visitare sebbene ci abbia ripetutamente provato. Le Tremiti che ho visto solo in fotografia. Ma era una fotografia tanto perfetta da scegliere di rinunciare a visitarle dal vivo.

Del Gargano, nella mia scatola dei ricordi, metterò anche : le « ville » di Cagnano e la grotta di San Michele Arcangelo. E poi, il lago Varano.
Sono scesa in acqua sul « sandalo » guidato da un ex pescatore, il padre di una cara amica. E’ un uomo di poche parole, ma se lo incontri non te lo puoi dimenticare. Non più giovane, fa poche cose, in maniera sentita e precisa. Una su tutte : pane e pomodoro, uno di quei cibi antichi che forse si mangiavano in tempo di guerra. Lui taglia la pagnotta del pane pugliese e poi ci spiaccica sopra i pomodori freschi della sua terra, quelli che coltiva nell’orto. Poco importa se la maglietta si imbratta. Il pane e pomodoro si fa così : con amore e vigore.

Il capitone

Il capitone mi fa senso. Anzi, mi fa schifo. Ma l’ho mangiato con riconoscenza, non foss’altro perchè è stato cucinato da chi mi ha aperto la porta di casa sua senza conoscermi. 40 gradi all’ombra e barbecue all’aria aperta. In strada. 40 gradi sulla strada. Per un capitone da servire all’ospite. Io. Così me lo sono mangiato, piena di buone intenzioni. Non ho cambiato idea : mi fa schifo. Ma ora è uno schifo riconoscente.

I pannoni

La mamma della mia amica è piuttosto robusta, ma altrettanto agile. Appena arrivata a Cagnano, mi ha organizzato una gita ai « pannoni » a ridosso del lago Varano. Una fatica della Madonna. Una fatica santa. Soprattutto dopo aver mangiato, appena scesa dal treno alle cinque del pomeriggio, mezzo chilo di orecchiette pugliesi e un altro mezzo chilo di melanzane ripiene all’uovo. Ho rischiato di morire sulle sponde del lago Varano, fra una grotta e l’altra dei pescatori. Sarei morta « sazia ». In tutti i sensi.

Mia sorella

Una resistenza stoica. In questo viaggio con me, ha cambiato all’istante, senza un solo accenno al lamento, le abitudini, i ritmi e forse anche i pensieri. Da anticapitalista, femminista ed ecologista, si è trasformata, dalla prima pedata in territorio pugliese, in « basista ». Punto. Ha fatto base al mio fianco, sempre e comunque.

Le case bucate

Cagnano ha un estensione per quasi 25mila abitanti. Ce ne sono 5mila a malapena. Forse meno. Pochi giovani. Eppure la tenacia dei vecchi non conosce ragioni : costruiscono case per nipoti e pronipoti. Tu arrivi a Cagnano e vedi ovunque case in costruzione. Case bucate, come le chiamo io. Perchè attraverso i buchi delle finestre vedi il vuoto dentro. Mi hanno spiegato che ci mettono gli anni a costruire quelle case. E non gliene frega niente del fatto che nipoti e pronipoti se ne sono andati via, in posti lontani, chi per studiare, chi per lavorare. E difficilmente ritorneranno.

Mia sorella 2

Oggi è il 20 agosto e mia sorella fa base accanto a me. Dorme. Qui in Puglia ha anche smesso di russare. Comincio a credere che in questa regione del « grande sud » accadono i miracoli.

« Volti » tratto da « Opera sull’acqua e altre poesie » di Erri De Luca.

Chi ha steso le braccia al largo
battendo le pinne dei piedi
gli occhi assorti nel buio del respiro,
chi si è immerso nel fondo di pupilla
di una cernia intanata
dimenticando l’aria, chi ha legato
all’albero una tela e ha combinato
la rotta e la deriva, chi ha remato
in piedi a legni lunghi : questi sanno
che le acque hanno volti.

E sopra i volti affiorano

burrasche, bonacce, correnti

e il salto dei pesci che sognano il volo.