Canzoni, canzonieri, io sul letto con in braccio una chitarra
C’è un ragazzino che sta suonando una chitarra classica, qua vicino. Ora si è messo anche a cantare, forse in inglese faticoso e, mi sembra, stonato. Dice poche parole, si rende conto lui stesso di non essere granché come cantante. Ma ci mette il cuore, si sente che ci crede, come si crede fortemente in molto o tutto, quello che si fa a sedici anni o giù di lì. Mi ricordo di me quando adolescente, mi alzavo la mattina tardi, d’estate, e imbracciavo la chitarra, sul letto, i fogli, le canzoni e i canzonieri. Iniziavo a suonare, semplici accordi e proseguivo ore, pomeriggio, sera, continuamente, ossessivamente, come se, fermatisi gli impegni scolastici, io non avessi altro da fare che suonare la chitarra, e inventare parole da musicare. Non sono mai andata oltre gli accordi più semplici, forse ci ho provato, a suonare qualcosa di più complicato, ma la verità è che non mi interessava lo studio di uno strumento, mi interessavano più le parole, mi interessavano i libri pieni di parole, più di tutto. Così le canzoni, i canzonieri, io sul letto con in braccio la chitarra classica – presi anche un po’ di lezioni, si sa mai scattasse la folle passione per le note – durò una stagione. Poi tornò l’inverno e io ripresi a leggere libri, a leggere libri, a leggere libri. Il mio cuore già allora correva tra le pagine dei libri, per nascondersi, per (ri)trovarsi.
È arrivato un amico del ragazzino, ora suoneranno in due. È tempo per me di chiudere la finestra, accendere l’aria condizionata e lasciare il cuore correre a briglia sciolta tra i libri, guardata a vista da una vecchia amica, la mia chitarra classica, compagna di felici giorni d’estate che furono.
Tags: canzoni, chitarra, estate, libri, suonare
This entry was posted on martedì, luglio 4th, 2017 at 09:41 and is filed under Senza categoria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.