Ascoltando Alda e poi me stessa – omaggio ad Alda Merini
Il tempo passa lento nella mia mente
Una voglia d’estate si impone sulla
scena di un film o sul cinguettìo fuori sui tetti o sulla luce,
su tutta questa luce a giorno.
Ho scoperto il mio nome , quello che credo che sia ma non so scriverlo bene.
Il cuore mi batte e il motivo non c’è.
M’agito. Voglio rimanere immobile. Mi piace questa calma dove non c’è niente se non una casa e una tenda da lavare.
Da levare contro voglia. Il vuoto l’ordine mi fanno sentire il controllo.
Ma io lo so che è illusione.
Mi ascolto piano, qui, non c’è fretta, ma quanto potrebbe durare? Mi manca chi mi può indicare, aiutare. Non con le parole. Quelle sono tutte mie e tante ma hanno paura ad uscire, sotto questa luce.
M’agito. Ecco, lo senti il cuore che matto?
Prima parlavo ascoltavo pensavo: ascolta bene il suo ruolo. Interpreta il suo ruolo.
Qual è il mio?
E questa pace che devo abbandonare l’indomani per ritmi che non riconosco. Mi fa paura non ritornare.
Mi fa paura che torno matta, leggesi “normale”.
This entry was posted on martedì, marzo 29th, 2011 at 19:29 and is filed under Senza categoria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.