Per la serie: m’ama non m’ama, ma sì, valà che m’ama
Prima cosa sotto la doccia (non capisco quelli che se stanno male non si lavano). Retaggio culturale dei tempi che furono? Appunto. Adesso l’Italia è unificata. Ci hanno fatto la festa. Così stasera no teatro, no parti. Anche se io, già l’ho detto ieri, inizio a recitare “Il malato precario orizzontale”. Poi un altro giorno ve lo spiego. Dunque sotto la doccia ho confuso bagnoschiuma e shampoo?… e mi sono lavata la testa con l’offertone di mezzo chilo di Sensual aroma terapy che dentro ha l’olio essenziale della rosa del Marocco. Ho la testa che pare un suk (mercato) e ho preferito non andare dal dottore, un po’ per il dolore, un po’ per la paura che mi reimpatriassero là. Ho “fatto per telefono”, con il dottore, che ha capito tosse, perché anche se non ho detto la parola, era inequivocabile il problema. Ho detto le parole: febbre, peso e tachi…1000. Avanzata. Stasera non vado al primo incontro di Teatro. Il viola non è servito. Due settimane fa stava male il Maestro, poi qualcuno ha deciso che il 17 si festeggiava l’unione magna italica, oggi sto male io. La domanda è: perché non mi chiamo Margherita?
This entry was posted on giovedì, marzo 24th, 2011 at 17:38 and is filed under Senza categoria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.