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Silvia Castellani

Tra l'essere e il fare, c'è di mezzo il pensare

Estratti dal romanzo di Enrico Carrea. Presentazione romanzo in data 30 marzo a Genova

templare stemma

Bernard è per l’appunto in prima fila vicino a Jacques quando è stato dato l’ordine di attaccare ed aggirare il nemico. Tutta la compagnia s’è quindi mossa come un sol uomo a cercare il contatto col nemico.

Quasi correndo all’impazzata e brandendo la pesante spada, il giovane si è dapprima trovato di fronte un musulmano con un turbante nero, due occhi spiritati ed una lunga barba anch’essa nera.

Con un colpo secco e preciso, gli ha mozzato con ferocia la testa, che il sangue dell’infedele gli ha imbrattato sia la lama della spada che la cotta. Poi ancora, urlando come un invasato, ha freddato altri due nemici, menando colpi all’impazzata. Il quarto lo ha sventrato e quello è caduto ginocchioni, nel vano tentativo di rimettere al loro posto le budella ormai irrimediabilmente fuoruscite, morendo infine nel proprio sangue tra atroci dolori e strazianti lamenti.

Ormai Bernard non è più il ragazzo gentile e benvoluto che tutti conoscono. Ormai Bernard è una belva assetata di sangue che nulla e nessuno potrebbe fermare.

Jacques lo ha visto e ne ha avuto paura. Ben conosce, il vecchio soldato, quelle metamorfosi; molte ne ha viste nella sua carriera, ma mai così potenti e furibonde, tanto che ha deciso di intervenire. Gli si è parato davanti all’improvviso e gli ha appioppato due pesanti ceffoni sulle guance urlandogli:

Torna in te, Bernard, torna in te! E’ tutto finito.

Quello lo ha guardato con uno sguardo stravolto e stralunato, ancora incapace di intendere ciò che Jacques gli stava gridando. Poi, come appena uscito da un incubo cattivo, ha avuto un fremito, si è riscosso e finalmente i suoi occhi hanno visto.

Hanno visto morti e moribondi ricoprire il campo di battaglia, e il sangue arrossare indifferentemente l’erba e i corpi ormai esanimi e senza vita; hanno visto l’orrore di un angolo di inferno che il diavolo, tramite gli uomini, ha voluto portare su quel pezzo di terra così dolce e soave.

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È il pomeriggio di un giorno d’aprile dell’anno del Signore 1154. Un lieve vento di scirocco sta spingendo una possente nave da trasporto verso il porto di Genova. L’imbarcazione, battente bandiera della repubblica genovese, proviene da Malta, e prima ancora da Cipro e Sidone, dove ha caricato sete e spezie per insaporire le tavole occidentali, merci preziose per i nobili italiani e francesi che sicuramente pagheranno fior di dobloni e zecchini per quelle rarità da poco reintrodotte sul mercato occidentale.

Ma a bordo non vi sono solo merci. La nave porta con sé anche un uomo non comune.

Quest’uomo è infatti un Cavaliere dell’ordine dei Templari, ordine già circonfuso da un alone di mistero, che si è diffuso da qualche decina di anni prendendo spunto dalla difesa del Santo Sepolcro e dalla ricerca del Graal, la santa coppa dove si dice che Gesù abbia bevuto il vino mutandolo nel suo sangue durante l’ultima cena con gli Apostoli prima di affrontare il supplizio della croce.

Bernard de Villeroi – questo il suo nome – ha, al momento del nostro racconto, ventiquattro anni ed è nel pieno della sua giovinezza di uomo d’armi e d’ingegno. Non è altissimo, ma ben proporzionato, con capelli neri solcati da qualche primo raro filo bianco, ed occhi, altrettanto neri, curiosi ed irrequieti che svelano un’intelligenza pronta e tanta curiosità. Il corpo infine appare muscoloso e ben scattante, cosa di cui non c’è di che meravigliarsi essendo egli uomo d’arme e provetto cavaliere.

Appoggiato all’alto parapetto della nave, Bernard osserva l’orizzonte e le coste frastagliate della Liguria.

Il suo pensiero corre invece dietro a ricordi che, da tempo celati negli antri più oscuri della sua memoria, riaffiorano vividi nella sua mente come pezzi disparati di un mosaico bizantino.

Quei ricordi sono portatori di una sorta di malinconia mista a nostalgia che rende l’animo del Templare più debole, come se fosse indifeso di fronte al tumulto interiore che questi sentimenti scatenano.

Avete letto degli estratti del romanzo di Enrico Carrea.

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Il romanzo verrà presentato a Genova mercoledì 30 marzo, alle ore 18.00, presso la Libreria del Porto Antico.

Potete acquistare il romanzo su Lulu. Questo è il link diretto:

https://www.lulu.com/commerce/index.php?fBuyContent=9343297

templari carica

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This entry was posted on martedì, marzo 15th, 2011 at 16:41 and is filed under Senza categoria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

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