Siamo un gruppo, notizie dal mondo e un ufficio di collocamento di notte (2° parte)
Devo andare, diceva lei, o forse lo pensava solo…. Io devo rispondere a quel telefono, si ripeteva nella mente. E invece niente, nel sogno ha lasciato tutto lì, il suo capo, il telefono, la fila di gente. E’ andata con lui com’era logico, come era possibile, l’unica scelta giusta. Hanno parlato seduti in quel bar, lei forse un po’ troppo timida rispetto alla realtà, e c’era un’amica di lui seduta al tavolo che raccontava « vedi ora esce con un’altra, una mia amica, ma emozioni come con te non le ha più provate. E’ una questione d’intensità ». Ma quella non era la fidanzata prima, quella dopo di me, ragiona lei che sogna, e perché parla di quella venuta dopo senza nessun coinvolgimento? Lui in tutto questo parlare e pensare altrui, tace, la guarda soltanto, lei pensa anch’io. Poi fa per tornare al lavoro, ma sale su un ascensore da sola, vuole salirci lei da sola che c’è poco spazio e ha bisogno di concentrazione. E’ ancora innamorata, anche se ha fatto di tutto per toglierselo dalla mente. Così torna indietro e lui è ancora lì, al bar al piano terra, l’ufficio di collocamento in alto che collochi qualcun altro. Lei vuole solo perdersi, rimanere senza un posto, sciolta tra le braccia di lui. Quelle labbra le conosce bene, solo ieri sera in tv le ha viste addosso a uno e ha pensato « sono quelle di lui », e ancora i capelli, gli occhi, il naso, è tutto perfetto, così familiare. Se il tradimento fosse reale, pensa nel sogno, lo farebbe lo stesso. E’ stanca del gelo della sua vita, della coltre bianca che le copre l’anima e la anestetizza. La sveglia è suonata, suo marito si è alzato nel cuore della notte ed è andato a lavorare. Fa il camionista e oggi deve partire per un viaggio lungo. Va verso nord. Lei l’ha salutato come fa di solito, con un bacio e un buon lavoro, poi appena lui ha chiuso la porta, ha chiamato l’uomo del sogno, quello con la maglietta rossa. Lui ha risposto al telefono, ha detto solo “sei tu,” dopo anni che non si sentivano. Lui sapeva che lei sarebbe tornata e l’ha aspettata con pazienza. Non riuscivano a dirsi, il come e il cosa, e così hanno deciso di incontrarsi subito, nella notte, per passeggiare sotto la neve. Il viale è quello alberato, quello con i lampioni alti, quello con gli alberi immensi. Loro visti dall’alto paiono una cartolina d’altri tempi e si baciano. Alle prime luci, lui la riaccompagna a casa con una promessa. Lei non dice niente, sorride e basta.
This entry was posted on venerdì, agosto 27th, 2010 at 20:15 and is filed under Senza categoria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.