Omaggio a Fabio Montale e Jean-Claude Izzo di ANDREA URBANI
“Il vento risalì ululando le ripide calli acciottolate. Portò con se spruzzi di mare e di nafta, cartacce, salsedine, urina di gatto e di uomo, fumi di bouillabaisse e schizzi di sangue che i pescatori avevano sparso eviscerando le loro prede…una porta si aprì cigolando e riversando all’esterno un clangore aritmico di calici e idiomi. La tromba di Baker sfidava la cacofonia mediterranea mentre l’Olympique segnava il raddoppio confuso tra le righe irregolari di un vecchio televisore sospeso tra calici, pinte, flutes e bottiglie di Bandol. Sentore di anice e aroma di caffè ricordarono a Fabio che Marsiglia era sempre li, ai suoi piedi, sensuale e violenta…e desiderò un pastis, come ogni giorno, come sempre faceva all’ora dell’aperitivo o dopo cena, come se fosse ancora vivo!”
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