Piccoli pensieri di settembre e intolleranze alimentari (cose che proprio non riesco a digerire)
Da qualche giorno la piadina di Hello Kitty mi tormenta. Non ho potuto fare a meno di comprarla e ora sono condannata a rimirarla. C’è poco da discutere : sono schiava, più di quanto voglia ammettere, delle politiche di marketing. Questo, proprio, non lo digerisco.
Mi sono chiesta : « ma se il senso rimane solo mio pur come lieve percezione, ha senso ? » Mi sono risposta che sì. Tuttavia, nonostante sì, ho deciso di afferrarlo e fissarlo per comunicarlo e condividerlo. A rischio e pericolo prima di tutto miei. Perchè ciò che non tollero mi difetti è il coraggio. Nel bene e nel male. Poi mi devo interrompere per mangiare. E’ pronto in tavola. E credo che quando riprenderò questa penna in mano, sarà tutto finito perchè l’incanto lucido della mente ha un tempo piccolo che non ammette interruzioni. Riprendo con le gocciole pavesi in tv e non so più niente di quello che sapevo prima. Per fortuna questo giro di giostra l’ho scritto. Ma se provo a riviverlo, la memoria mi tradisce. Ormai sono scesa. E questo, proprio, non lo digerisco.
« Un buon artista è tale solo se si concentra e ha paura ». L’ha detto la Maionchi a X Factor. Io non sono un’artista, ma mi concentro e ho paura. Dunque potrei essere su una buona strada. Che non si chiama arte, ma magari vita. Vorrei legare bene le due cose, ma non ci riesco. Questo, proprio, non lo digerisco.
La piadina di Hello Kitty è un chiodo fisso che mi riporta ad un altro chiodo fisso : l’abito fa il monaco. Ma io mi sento nuda. Come una piadina in cerca del sacchetto giusto. Spero di non finire nel bidone dei miei cattivi pensieri. Il letame, proprio, non lo digerisco. Così come i fiori.
Tags: cose che non digerisco, hello kitty, incanto lucido della mente, piadina romagnola, piccoli pensieri, tempo piccolo
This entry was posted on giovedì, settembre 17th, 2009 at 12:08 and is filed under Senza categoria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
15:16 on settembre 20th, 2009
Ti ho mai raccontato della mia teoria su “Hello Kitty”? No? Adesso lo faccio.
Qualche anno fa mi capita di andare ad Amsterdam. E non so chi mi dice che la casa di Anna Frank ha casa proprio in quella città. E allora decido di andarci. Ho pochi ricordi, la sensazione di claustrofobia è quello che ancora sento. Fatto sta che alla fine della visita c’è il negozio, come in ogni museo che si rispetti, con tutti i gadgets e le cartoline e tutto quanto, come in ogni negozio di ogni museo che si rispetti. Al centro di questo negozio c’è una grandissima teca in vetro che contiene il famoso diario della defunta adolescente. E non uno solo, ma tanti in tante lingue diverse. Non mancano italiano e inglese. Bene, io fino a quel momento non avevo mai letto le pagine di quel diario. Nella traduzione italiana ogni pagina inizia così: “Cara Kitty, “. E prova a immaginare come si traduce il “Cara Kitty” in inglese? Sì, cazzo, proprio così. Hello Kitty. Ciao Kitty, ti saluta Anna dall’inferno dei nazisti!
Ora, non escludo che la mia mente non abbia tutto a posto, ma concedimi che il collegamento sia più che immediato.
Scusami, ma dovevo liberarmi di questa teoria.
19:23 on settembre 20th, 2009
Hai fatto bene a raccontarmela.