Archive for maggio, 2009
Cos’ho fatto nell’ultimo mese
maggio 26th, 2009 Posted 17:23
Premessa lampo : siccome la mia vita cambia a cadenza o come dir si voglia, scadenza mensile (quasi sempre indipendentemente dalla mia volontà) è bene che vi aggiorni. Anche perchè c’è gente che sento di tanto in tanto (ogni 2 mesi) che mi chiede come va quella cosa lì o quella cosa là e io non so manco di cosa sta parlando.
- ho cambiato lavoro. Sempre di comunicazione mi occupo.
- Il fidanzato è sempre quello e non ho intenzione di cambiarlo. Almeno per il prossimo anno. Poi mi deve chiedere di sposarlo quantomeno per educazione. Fra trentenni bisogna ragionare così, per pratiche di buona educazione appunto.
- Ho parlato con tante persone per telefono.
- Ho comprato un ventilatore da 15 euro, di quelli a gambo lungo. Come le rose. Ma senza profumo. Non posso permettermi un pinguino o un surrogato che climatizzi o condizioni. E allora vada per il ventilatore che muove l’aria inodore a destra e a manca e che, a dirla tutta, non mi dà troppo sollievo. Diciamolo pure, con le temperature che corrono, sarebbe stato meglio vincere un week in Alaska.
- Ho partecipato ad una gioia grande. Altrui. Ho avuto conferma che sono in grado di partecipare alle gioie altrui senza provare sentimenti sgradevoli come l’invidia. Con tutti i sentimenti negativi che ci sono in giro, permettetemi di andarne fiera.
- Ho constatato che le persone sono sole nel senso che si sentono sole. Però non lo ammettono perchè non fa figo dire di essere disperati. Io, nei miei primi trent’anni, mi sono sentita veramente sola almeno quattro volte. Le prime tre ho finto che non fosse vero, alla quarta ho accettato il fatto che negare un sentimento di solitudine aumenta solo la frustrazione. Perciò a chi si sente solo voglio dire che se la deve smettere di fare il figo che non serve a nessuno e che se trova il coraggio di mostrarsi, le cose possono solo migliorare.
- Continuo a subire questo caldo infernale. E’ successo che il caldo infernale mi ha suggerito la prova costume. Dovevo aspettarmelo. Per fortuna qui a Bologna non ho un costume. Meglio. Così evito la prova e le sue inevitabili drammatiche conseguenze.
- Ci possiamo girare intorno e raccontarcela. Resta il fatto che il futuro è oggi.
- Ho comprato un paio di scarpe. Avevo i piedi gonfi come due zampogne. Lo stesso ho provato quelle scarpe senza fare una piega. Con eleganza. La commessa, pur non richiesta, mi ha fatto uno sconto di 7 euro con la motivazione che le stavo simpatica. Forse perchè, incurante del laccetto alla caviglia che, causa gonfiore, non sarei riuscita ad allacciare nemmeno sotto tortura, ho commentato guardandomi allo specchio: le scarpe sono bellissime, il mio piede oggi fa incazzare di brutto, ma sono certa che dopo una doccia fredda, troveranno il giusto accordo.
- A volte aspetto che le cose cadano dal cielo. Dal cielo posso aspettarmi solo sole e pioggia. Me lo ripeto ogni giorno perchè è bene convincersi che le botte di fortuna non esistono. Esistono?
Tags: caviglie, educazione, fidanzato, lavoro
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Mi devo rassegnare: ho pochi neuroni
maggio 25th, 2009 Posted 17:00
Decido di fare un test. Uno di quei maledetti test di Facebook. Ogni volta mi dico che non li farò più, ma puntualmente ci casco. Allora questa volta ci sono andata giù pesante. Ho pensato : adesso ne faccio uno di quelli che hanno ad oggetto un argomento importante. Decido per quello del quoziente intellettivo. Che risultato ottengo ? Che sono un delfino giocherellone che ama saltare nei cerchi e fa grandi numeri. Penso soprattutto al fatto dei grandi numeri. Sul salto del cerchio ho qualche perplessità, anche se solo una settimana fa mi sono comprata un hula hop per assottigliarmi la vita. Magari chiedo ad un’amica se mi tiene l’hula hop in posizione, gli metto un po’ di fuoco intorno per coreografia e provo a saltarci dentro. Prediligo il fuoco all’acqua, lo trovo più spettacolare. Però i delfini saltano nell’aria e l’aria la preferisco al fuoco. D’accordo, il cerchio ce l’ho. Aria o fuoco, troverò il modo di saltarci attraverso. Dopo questi ragionamenti mi viene qualche dubbio sulla mia intelligenza delfiniana e allora, visto che me ne sto a girare in rete, posso pure informarmi meglio su questa intelligenza giocherellona. E scopro, stando a quanto sostenuto dal sudafricano Paul Manger che, per dirla con le mie parole, ho la testa grossa ma vuota. Molto tessuto, pochi neuroni. E’ una teoria rivoluzionaria questa, secondo cui ratti e pesci rossi mi metterebbero nel sacco in due minuti. Per fortuna che ci sono degli studiosi australiani che hanno fatto un sacco di complimenti alle delfine. Come dire, le donne di qualunque specie si distinguono sempre. Pare, infatti, che l’intelligenza delle delfine sia confermata dalla loro abilita’ di ‘chef’, nel preparare metodicamente le seppie per un pasto. In pratica fanno una serie complessa di manovre per eliminare inchiostro e osso dal mollusco. E in ogni caso, aggiungo io, questi saperi se li tramandano perchè le mamme delfine insegnano alle figlie il modo di staccare una spugna e di indossarla sul muso per proteggerlo quando sondano il fondo marino. Non si sa ancora se le madri insegnano alle figlie anche come preparare le seppie per un pasto. Però, gira e rigira, ste femmine sempre ai fornelli le vogliono vedere. Anche per dimostrarne l’intelligenza? No, si fa per dire. Tanto, se è la natura, non ci si fa niente. E’ molto caldo oggi. Credo che me ne andrò a bere un po’ di acqua Lete. Magari, mettendo il mio cervello in contatto con la particella di sodio, ragionerò meglio.
Tags: delfino, neuroni, rassegnazione
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